Mondial 175 TV

Buon Sangue Non Mente – Bruno Stefanoni

Buon Sangue Non Mente (prima puntata)

Bruno Stefanoni

La prima puntanta di Buon Sangue Non Mente è per Eugenio Stefanoni, o meglio per il suo papà Bruno.

Bruno Stefanoni è Bikers da sempre, nel suo sangue scorre la vera passione per i motori e l’ha trasmessa a Eugenio che sin da piccolo mangiava “pane e motori”.

Nella foto in evidenza lo vediamo nel 1956 con una Mondial 175 TV.

Da lui, e non solo, nasce la nostra passione e la vera storia dei veri Bikers Passo Corese, quella di uomini che a bordo delle loro fiammanti belve a motore, oggi come ieri, dominano la strada come i leoni fanno con la giungla e si avventurano verso l’orizzonte con il solo desiderio di godersi il piacere del cammino condiviso insieme ad altri fratelli.

Pressione Pneumatici

La pressione ideale dei pneumatici della moto

Pressione troppo alta dei pneumatici moto

Chi si pone alla guida di un veicolo per la prima volta può pensare, erroneamente, di dover semplicemente gonfiare gli pneumatici. L’importante è che non siano sgonfi, giusto? Sbagliato! È importante che non lo siano ma, al tempo stesso, che siano gonfi in maniera corretta. Ogni via di mezzo può comportare seri problemi, soprattutto quando si è alla guida di un mezzo a due ruote, che non vanta la stessa stabilità di un’automobile.

Gonfiare eccessivamente gli pneumatici della moto può comportare le seguenti problematiche:

  • Aderenza minore tra il battistrada dello pneumatico e la superficie sulla quale si viaggia, sia essa asfalto o terreno (nel secondo caso una perfetta pressione delle gomme è ancora più importante, considerando la natura irregolare del percorso);
  • Minor comfort. In molti dimenticano la funzione ammortizzante degli pneumatici. Nel caso in cui questi non risultino perfettamente gonfi, si otterrà un minor assorbimento delle asperità del terreno sottostante;
  • Il proprio battistrada inizierà a consumarsi in maniera irregolare. A pagarne le conseguenze sarà soprattutto la sezione centrale degli pneumatici. Ciò vuol dire dover intervenire prima del dovuto e pagare per una sostituzione. In breve, una scarsa cura della propria moto comporta un esborso economico evitabile;
  • Aumenta il rischio di rottura del cerchio, qualora si dovesse urtare contro un altro oggetto. Che ci si scontri con il marciapiede, un sasso o un altro veicolo, uno pneumatico eccessivamente gonfiato non rappresenta una tutela adeguata per il cerchio della propria moto.

Pressione troppo bassa dei pneumatici moto

La pressione irregolare degli pneumatici della moto rappresenta un potenziale pericolo nel caso in cui risulti troppo alto o bassa. Il rischio maggiore viene corso però in questo secondo caso. Ecco, infatti, quali sono le problematiche cui è possibile andare incontro:

  • Si percepisce alla guida un peso eccessivo del mezzo, che diventa, dunque, di difficile gestione;
  • Il proprio battistrada inizierà a consumarsi in maniera irregolare. A pagarne le conseguenze sarà soprattutto la sezione laterale. Il repentino danneggiamento dei “fianchi” comporta un intervento anticipato da parte del proprietario, con un esborso economico dovuto alla sostituzione di una o due gomme;
  • L’appesantimento della moto, per così dire, comporta un maggior consumo di carburante. Il mezzo deve infatti produrre uno sforzo maggiore per garantire il movimento del veicolo;
  • È possibile verificare un’improvvisa perdita di aderenza della moto. Tutto ciò può comportare un elevato rischio di incidenti, dal momento che il controllo del mezzo risulta essere molto più difficoltoso, soprattutto in determinate condizioni meteo.

Guida alla pressione corretta dei pneumatici moto

Come detto, la pressione corretta delle gomme della propria moto è riportata all’interno del libretto di uso e manutenzione. A seconda del peso e del periodo dell’anno è però necessario tener conto di leggere variazioni.

In inverno si consiglia sempre di aumentare la pressione degli pneumatici della moto di 0,1-0,2 bar, partendo dalle indicazioni ufficiali della casa di produzione. Il motivo è facilmente spiegabile. Temperature più rigide rendono inferiore il divario di pressione fra pneumatico “freddo” e “caldo”. Discorso inverso in estate. In questa fase dell’anno, infatti, si dovrebbe diminuire di 0,1-0,2 bar. Ciò è dovuto al fatto che gli pneumatici tendono a scaldarsi maggiormente durante l’utilizzo. L’aria all’interno della gomma tende dunque a espandersi più del solito.

Occorre tener conto anche della tipologia dello pneumatico utilizzato e l’impiego che si fa, tendenzialmente, del mezzo. Nella maggior parte dei casi la pressione ideale di una “gomma da strada”, montata su una moto adatta alla guida quotidiana, varia tra 1,9-2,3 bar (anteriore) e 2,1-2,6 bar (posteriore).

Leggermente differente il discorso relativo alle “gomme sportive”. In questo caso si fa riferimento a pneumatici adatti a grandi velocità. Basti pensare all’utilizzo in pista. In casi del genere la struttura è studiata per riuscire a sopportare pressioni di gonfiaggio più basse. Ciò è consentito da una carcassa più rigida del solito, con un raggiungimento di temperature ben più elevate, una volta toccate determinate velocità. Generalmente il livello di pressione è molto basso, fino a 0,4-0,5 bar rispetto a quanto si regoli normalmente con le gomme da strada, per quella anteriore, e 1,5 bar per quella posteriore.

Come gonfiare le gomme della moto

La prima cosa da fare è conoscere il livello della pressione all’interno dello pneumatico. È necessario avere a disposizione un buon manometro connesso a un compressore. Si deve inserire l’estremità dello stesso nella valvola della gomma a freddo. In seguito si può confrontare il valore riportato con quello già conosciuto, riportato nel libretto di manutenzione. Si può dunque procedere al gonfiaggio, se necessario, risolvendo il problema in poco tempo.

In commercio sono disponibili anche mini compressori portatili, che richiedono maggior tempo ma offrono una comodità enorme in termini di trasporto. Dai modelli collegabili all’accendisigari a quelli con porta USB, fino ai ricaricabili con display digitale. L’imbarazzo della scelta per prendersi cura della propria moto.

Come pulire e ingrassare la catena della moto

La catena della moto è una dei componenti più importanti di tale veicolo a due ruote. Pulirla e lubrificarla vuol dire assicurarsi prestazioni più performanti e durevoli nel tempo, oltre ad una maggiore sicurezza nella guida.

Il corretto funzionamento dalla catena moto è facilmente verificabile senza smontare nessun altro componente ed è importante affermare che il suo ruolo è relativamente fondamentale. Essa infatti permette di assicurare il movimento, trasmettendo la potenza del motore dal pignone alla corona della ruota posteriore nel modo più fluido possibile. Considerata la sua posizione è particolarmente esposta alle intemperie e ai detriti dell’asfalto e quindi bisogna controllarla spesso, soprattutto se la si utilizza in modo frequente. Nel tempo anche la ruggine è sempre in agguato e potrebbe intaccarla molto facilmente.

Vediamo come procedere nella pulizia.

Prima di iniziare occorre preparare il garage o comunque lo spazio in cui si svolgono la pulizia e la successiva lubrificazione. Ottima idea è quella di proteggere preventivamente il pavimento con del cartone o con dei vecchi giornali. La moto, poi, dev’essere spenta spenta – meglio ancora se è fredda e posizionata su dei cavalletti, con nessuna marcia inserita. Con un po’ di fatica si può fare lo stesso anche con il solo cavalletto laterale, spostando in avanti la moto a mano a mano che si procede con la lubrificazione.

Quali sono i prodotti da usare?

Molti sono abituati ad applicare del petrolio bianco oppure del diesel. Tra i prodotti da non usare, invece, c’è la benzina che col tempo rovina gli o-ring. Ma è necessario fare attenzione anche a non eccedere con il petrolio bianco, dato che invece di portare a benefici potrebbe causare conseguenze ben negative.

Indispensabile è un pennello o un semplice spazzolino. Dato che riuscire a non sporcarsi è davvero un’impresa, conviene avere sempre a portata di mano degli stracci o dei rotoli di carta e usare guanti in lattice o in nitrile. Una bacinella servirà poi per raccogliere il petrolio una volta sporco, il consiglio è di effettuare l’operazione di pulizia la sera prima di partire, o comunque prima di mettere a riposo la moto, per dare il tempo al grasso di asciugare e aderire perfettamente alla catena.

Immergete lo spazzolino nel petrolio bianco e “spazzolate” la catena facendola scorrere come se la moto fosse in movimento, se non avete il cavalletto centrale o i cavalletti fatevi aiutare da un amico a tenerla dritta e in movimento lasciandovi spazio di manovra in sicurezza.

Una volta pulita la catena asciugatela con un panno e procedete con l’ingrassamento.

ATTENZIONE: Occorre evidenziare che la catena deve essere ingrassata sempre nella parte interna e una ulteriore attenzione deve essere posta a NON sporcare di grasso la gomma facendola diventare scivolosa e quindi PERICOLOSA, cercate di posizionare il getto a metà strada tra la corona e il pignone inclinandolo verso la parte anteriore della moto, in questo modo sarà difficilissimo che il grasso possa finire sulla gomma posteriore, molti grassi in commercio sono colorati di nero o di giallo… questo serve a capire quali parti sono già state lubrificate e che quindi non devono più essere ripassate nuovamente, oltre all’aiutarvi a NON sbagliare ingrassando parti delicate per la sicurezza dei vostri viaggi.

Consigliamo vivamente di svolgere tutte queste operazioni quando sappiamo di non usare la moto nell’immediato, lasciare agire il grasso spray per qualche minuto in modo da riuscire a penetrare in tutte le parti e rendere quindi pulita e sicura la nostra catena.